lunedì 7 febbraio 2011

Acqua bene comune, verso il referendum

L’ACQUA BENE COMUNE

La Corte Costituzionale ha approvato il testo del referendum proposto dal Forum sull’acqua per il quale sono state raccolte 1,4 milioni di firme: risultato mai prima ottenuto in Italia. Il Forum propone che l’acqua quale “Bene Comune”, sia pubblica come bene e come gestione e che il decreto “Ronchi”, emanato dalla destra al governo che ne impone la privatizzazione, sia abrogato.
La Consulta approvando il referendum ha fatto chiarezza su due punti.

  • Primo punto. Non è vero che la privatizzazione (o liberizzazione) sia imposta da leggi o direttive della Commissione Europea: le tre modalità di gestione (pubblica, mista e privata) hanno per l’UE pari dignità. L’Europa lascia libera scelta! Ci hanno propinato per anni tale menzogna per giustificare lo zelo liberista del legislatore italiano che ha privatizzato di tutto e di più!! Non solo l’acqua ma l’energia i trasporti le telecomunicazioni, le industrie di stato.
  • Secondo punto: Non basta proclamare “la rilevanza economica del servizio per legittimare una gestione del medesimo ispirata alla finalità del profitto”. Da questo punto di vista la Corte ha ripristinato un quadro concettuale di esemplare chiarezza clamorosamente smentendo immotivate affermazioni governative .
Ora inizia la parte finale tesa a informare i cittadini per indurli comunque ad andare a votare in modo che il quorum referendario sia raggiunto. E il ministro degli interni ha scelto il 12 giugno, ultima data possibile a termini di legge, con la speranza che il bel tempo spinga gli italiani al mare, e ha rifiutato la proposta di unire il quesito referendario alle elezioni amministrative. E avrebbe fatto risparmiare circa 10 milioni ai cittadini della Repubblica di “Bunga-Bunga”.
I “banchetti e i “gazebo” sono l’unica vera arma per informare correttamente e indurre i cittadini a far uso dello strumento di democrazia partecipativa che la Costituzione ha loro fornito, e recarsi a votare scegliendo fra gestione pubblica e privata dell’acqua.

Sinistra Ecologia Libertà sarà presente, come nella fase di raccolta delle firme, nei principali centri della provincia di Alessandria. E a chi dice che la gestione privata è più efficiente e porta quindi a tariffe più basse ricordiamo che la gestione in Italia è stata privatizzata, liberalizzata da ormai 15 anni ed in questi 15 anni le tariffe sono aumentate del 60% contro un’inflazione del 25%. E gli investimenti sono crollati (da 2,5 ml euro a 600.000 euro all’anno). Investimenti essenziali per rimodernare un sistema di distribuzione obsoleto con perdite idriche del 35% come media nazionale. Comincia ora la vera battaglia politica per la difesa non solo dell’acqua come bene sempre accessibile a tutti ma anche di un modello di società nato dalla Resistenza e consacrato nella Carta Costituzionale. Una battaglia che vede purtroppo una parte del centro-sinistra ancora attratta da quelle dottrine liberiste che nel mercato del lavoro la portarono a varare misure generanti il drammatico fenomeno sociale del precariato che oggi tocca quasi cinque milioni di persone.

Claudio Lombardi
Sinistra Ecologia Libertà Alessandria

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