giovedì 2 dicembre 2010

Le centrali a biomasse: quando sono fonti rinnovabili?

Le Centrali a Biomasse

Produrre energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili e non dalla fissione nucleare è scelta non inquinante, non pericolosa e generatrice di occupazione. E’ con tale obiettivo che ci siamo fatti promotori della raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare “Si alle energie rinnovabili,no al nucleare”.

Gli impianti per l’utilizzo delle energie rinnovabili non devono però peggiorare o nuocere all’ambiente ed essere fonte di speculazioni finanziarie. Devono essere “eco-compatibili” e quindi ottemperare a una serie di criteri che le rendono tali.

Per quanto attiene le centrali che sfruttano le cosiddette “Biomasse” questi sono i criteri fondamentali:

1. la coltivazione e raccolta della biomassa deve essere in zone assai vicine alla centrale di produzione energetica in modo che l’energia consumata per il trasporto sia ininfluente (filiera corta).
2. L’utilizzo non deve alterare le dinamiche ambientali del territorio in cui le centrali vengono realizzate, con particolare attenzione alla biodiversità ed alla qualità di aria, acque e suolo.
3. Il tempo di sfruttamento della biomassa deve essere paragonabile a quello di rigenerazione
4. In quanto risorsa limitata e pertanto preziosa, l’impiego della biomassa per la sola produzione di energia elettrica, senza cogenerazione, è da considerare non sostenibile.

Molte sono le richieste di insediamenti di nuovi impianti a biomasse nel nostro territorio. Tali insediamenti hanno destato allarme da parte dei cittadini che si sono organizzati in comitati, associazioni ed hanno organizzato raccolte di firme . Rilevante il caso di Predosa dove tale raccolta di firme ha avuto adesione di massa. Riteniamo sia doveroso, da parte delle amministrazioni comunali e provinciali, che l’autorizzazione a tali insediamenti sia strettamente vincolata al rispetto dei criteri esposti.



Claudio Lombardi
Sinistra Ecologia e Libertà - Alessandria

sabato 20 novembre 2010

IL GOVERNO RITIRI I TAGLI ALL'UNIVERSITÀ

Stiamo assistendo alla progressiva distruzione dell’Università pubblica.

Negli ultimi anni si sono susseguite riforme fasulle che hanno introdotto incertezza, e hanno sempre più tagliato i finanziamenti agli Atenei. Il sistema, già pesantemente sottofinanziato, viene messo in ginocchio definitivamente per l’ennesima manovra finanziaria che taglia il Fondo di finanziamento ordinario trasferito alle Università (una riduzione di 1350 milioni per il prossimo anno ) e il fondo per il diritto allo studio. I tagli colpiscono le borse di studio, gli interventi per alloggi e residenze universitarie e l’attività sportiva universitaria. Nella nostra Provincia il taglio al fondo di finanziamento ordinario, come ha denunciato il rettore dell'Università del Piemonte Orientale, Paolo Garbarino, mette a rischio la sopravvivenza del nostro Ateneo. Il fondo per le borse di studio scende dai 246 milioni del 2009 a 25,7 milioni di euro per gli anni 2011 e 2012 e addirittura a 12,9 milioni per il 2013, anno in cui il taglio sarà di 234 milioni rispetto al 2009. Un taglio dell’89%!
Rimangono confermati i tagli al fondo per gli interventi per alloggi e residenze universitarie che dai 109 milioni del 2009 passa a 18,66 milioni nel 2011. È vergognoso che già nel 2010 lo stato italiano abbia stanziato 99 milioni di euro per le borse di studio a fronte di un finanziamento complessivo in Francia e in Germania di quasi 2 miliardi di euro per il sistema di diritto allo studio.
In Francia e in Germania si garantisce la borsa di studio al 25% degli studenti mentre da noi solo al 8% dell’intera popolazione studentesca. Per quanto riguarda l’Edisu, l’ente per il diritto allo studio della Regione Piemonte, le prospettive sono tragiche. Già nel 2010 il bilancio dell’Ente aveva visto un ridimensionamento di 5,5 milioni da parte della Regione, ma nel 2011 il finanziamento statale passerà dagli attuali 12 a 6 milioni, mentre il finanziamento regionale dagli attuali 17 a solo 6 milioni. Un taglio complessivo dell’82% nel giro di 2 anni. Con questo grosso ridimensionamento per l’anno accademico 2011/12 non si riuscirà a coprire neanche una borsa di studio. Si passerà direttamente dal 100% di borse per gli aventi diritto, allo 0%. Ora pare che il Governo abbia deciso di approvare nel maxi emendamento alla legge di stabilità un rifinanziamento di 800 milioni per le Università e di 100 milioni per il diritto allo studio. Se queste cifre fossero confermate, sarebbe evidente, dalle cifre riportate all’inizio, che questo provvedimento andrebbe solo a diminuire l’entità dei tagli.
Sinistra Ecologia Libertà chiede che vengano ritirati tutti i tagli alle Università e al diritto allo studio e che, al contrario, si decida un grande piano di investimenti per la scuola, per la ricerca e per le Università, garantendo il diritto allo studio per tutti gli studenti bisognosi.
Sinistra Ecologia Libertà chiede il ritiro del ddl Gelmini, considerando questa legge assolutamente inaccettabile e dannosa.


PER QUESTO APPOGGIAMO LA GIUSTA PROTESTA DEGLI STUDENTI E DEI RICERCATORI DI TUTTI GLI ATENEI ITALIANI

Gabriele Scotti

Sinistra Ecologia e Libertà Alessandria


Alessandria, 20 novembre 2010

venerdì 12 novembre 2010

Tremonti toglie i benefici fiscali al risparmio energetico e attacca il lavoro e la green economy

Il governo Berlusconi in evidente agonia vuole seppellire anche lo sviluppo. Il ministro Tremonti punta, infatti, a fare terra bruciata dietro di sé, ed esclude dalla legge di stabilità per il 2011 il credito di imposta del 55% per gli interventi di miglioramento energetico delle abitazioni. Occorre reagire a tutto questo impedendo che sia cancellata una misura che in quattro anni ha dato più lavoro della Fiat, ha fatto guadagnare incassi immediati al fisco e ha reso un po' più moderne ed efficienti le case degli italiani.
Le 843 mila domande presentate per accedere al credito d'imposta hanno generato ben 150 mila nuovi posti di lavoro nel settore della green economy, con un volume di 11,1 miliardi di euro di investimenti in ristrutturazioni ed isolamento di edifici. Dalle fonti rinnovabili alla domotica, dagli infissi ai materiali avanzati sono state le piccole e medie imprese a giovarsi dell'incentivazione al risparmio energetico, la vera misura anticiclica in questi anni di recessione.
E' gravissimo che un governo oramai allo sbando affossi, prima di andarsene, la green economy e migliaia di piccole imprese commerciali e artigiana.

mercoledì 3 novembre 2010

Alessandria continua a non essere sicura dalle alluvioni

Lettera inviata ai giornali


Egregio Direttore,

interveniamo in spirito costruttivo auspicando un buon uso dei fondi pubblici in vista di una corretta gestione del territorio, ancora una volta sotto pressione per piogge non trascendentali ma – comunque – di forte impatto su tutti i corsi d’acqua della Provincia. Sinistra Ecologia Libertà richiede una stretta applicazione di quanto più volte affermato sia a livello scientifico che amministrativo ponendo – finalmente – salde premesse per una gestione ragionata della aste fluviali con opportuni sistemi di regimazione, fra cui le aree di laminazione controllata. Purtroppo ci tocca leggere frasi non suffragate da nessuna documentazione scientifica quali “il ponte Cittadella (recentemente abbattuto) è stata una delle concause dell’alluvione del 1994” cercando di scaricare sui soli ponti storici della città di Alessandria i tragici esiti dell’evento di ormai sedici anni fa. Trasformare il fiume Tanaro in un canale, provocandone alterazioni nel flusso ed elevando il rischio nei punti di “debolezza” dell’alveo, è esattamente il contrario di quanto prescritto dalla scienza idraulica e, pertanto, richiediamo con forza che vengano finanziate solo e soltanto quelle opere di cui è manifesta l’utilità pubblica. Fin quando non verranno spesi i soldi pubblici per diminuire le portate in arrivo in citta’, Alessandria continuerà ad essere in pericolo.



Ringraziando per l’attenzione salutiamo cordialmente.

mercoledì 13 ottobre 2010

Il primo congresso di SEL!

"RIAPRIRE LA PARTITA"
CONGRESSO FONDATIVO DI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ

Si terrà sabato 16 ottobre a partire dalle ore 9.00, presso la Circoscrizione Alessandria Sud di Via Ferruccio Parri 8 al Quartiere Cristo, il primo congresso provinciale di Sinistra Ecologia Libertà.
All'ordine del giorno dei lavori, la presentazione del Manifesto politico fondativo di Sinistra Ecologia Libertà, la discussione sui temi nazionali e locali, la discussione e votazione degli emendamenti e dei documenti prodotti dai circoli locali e l'elezione dei delegati che andranno a rappresentare SEL per la nostra Provincia al congresso nazionale previsto per il 22-23-24 ottobre a Firenze. Il congresso si chiuderà con l'elezione dei nuovi organismi dirigenti locali. La relazione introduttiva sarà tenuta dal coordinatore provinciale uscente, Giorgio Bertolo. Saranno presenti il coordinatore regionale Fabio Lavagno e l'onorevole Carlo Leoni, esponente nazionale di SEL. Partecipano con diritto di voto gli iscritti al 25 settembre 2010, chi si iscrive oltre questa data (chi è interessato può farlo sul portale nazionale di SEL) può comunque prendere parte al congresso con diritto di voto passivo.
La nostra forza politica vuole rappresentare i valori e le istanze di una nuova sinistra unita, che non si chiude nel Palazzo ma si mette in rete con la società civile e i soggetti sociali, aperta al cambiamento e determinata a risolvere i problemi di oggi: il diritto a un'istruzione di qualità e al lavoro per le giovani generazioni e per tutti, nel contesto di un nuovo modello di sviluppo rispettoso dell'ambiente, attento alla ricerca e all'innovazione capaci di creare posti di lavoro di qualità e stabili. Come ha detto Nichi Vendola, portavoce nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, “quando arriveremo al bilancio di questi anni, rischiamo di trovarci di fronte un elenco sterminato di vittime eccellenti: la scuola pubblica, il contratto collettivo nazionale, l’immagine stessa del futuro per le giovani generazioni”. La sfida che SEL ha davanti sarà vinta se avremo le capacità di mantenere queste impegnative premesse per cambiare e porre rimendio ai “guasti profondissimi e i fallimenti cammuffati da successi politici del berlusconismo”.
Lo slogan scelto è "Riaprire la partita". Attraverso le Primarie e con tutte le parole d'ordine contenute nel nostro Manifesto, compiere un'invasione di campo collettiva nella politica di questo paese attraverso il “Sogno” di un Italia migliore.
Sul sito nazionale di SEL http://www.sinistraecologialiberta.it si possono agevolmente trovare i documenti politici e il Manifesto fondativo oltre al regolamento congressuale.

giovedì 7 ottobre 2010

Brevi dal pianeta Gaia - Il terzo valico (che fu?)

di Pier Luigi Cavalchini

Dalla Liguria una notizia che ci riguarda, riportata da Il Secolo XIX: "Terzo Valico l´ombra di Venezia". Sembra, infatti, che ci siano - ancora una volta - problemi di finanziamento per il Terzo Valico (grande opera legata alla TAV) che dovrebbe andare a bucare ancora una volta l'Appennino tra Serravalle Scrivia e Genova.
Il Sindaco Vincenzi (di Genova) chiede spiegazioni al ministro Brunetta perché Venezia rischia  di "scippare" fondi al Terzo Valico. Vincenzi  e Brunetta si sono chiusi nel museo dell´ospedale Gaslini (durante un convegno), per tre minuti. Il  sindaco si è informato sul Terzo Valico, ma soprattutto ha chiesto  conto dell´entusiasmo del governo (e di Brunetta) sul porto d´altura di  Venezia (territorio del ministro), che potrebbe far perdere la priorità  alla tanto attesa opera sul nostro territorio.
“Ci sono emergenze di tipo  ambientale, a Venezia”, ha spiegato il ministro che, comunque,  avrebbe rassicurato  Vincenzi sull´impegno del governo per il Terzo Valico.   Sì, se si dimostra vicina alla maggioranza. Oggi è ancora troppo ..di sinistra.  A parte le battute, su questo argomento vorremmo vedere più reattività dal mondo politico locale. Le uniche voci preoccupate si sono levate dai responsabili e dai gestori di molti dei punti vendita Outlet di Serravalle, oppure da alcuni giganti delle calzature (Scarpe&Scarpe) e IPER in testa.
Eh già. Il mondo (la nostra cara Gaia) cambia.

martedì 5 ottobre 2010

Se ci si accontenta del Biscotto...

La Provincia di Alessandria ha promosso e organizzato nel 2006 e nel 2008, presso la caserma Valfrè, “EcoLavori” (vedi locandina a fianco): la “Settimana Regionale della Sostenibilità del recupero dei materiali e delle Fonti energetiche rinnovabili”. Una manifestazione alla quale hanno partecipato decine di aziende pubbliche e private del settore registrando migliaia di visitatori e centinaia di ragazzi delle scuole. Nelle due edizioni, in esclusiva per il Piemonte, sono state ospitate la mostra “Ecofatto” della Fiera di Rimini - la prima in Italia di prodotti e oggetti di uso quotidiano realizzati con materiali riciclati - e quella di “Remade in Italy” della Regione Lombardia, prodotti di Ecodesign d’impresa, in prevalenza di arredamento, fatti con materiale riciclato. In particolare nella seconda edizione i centri ricerca di Fiat e Marelli concessero l’esposizione di autovetture prototipali alimentate a idrogeno e biocombustibili. Erano quindi state messe le basi per un ulteriore e proficuo sviluppo della Fiera.

Dopo le dimissioni di Renzo Penna da Assessore all’Ambiente, la Giunta della Provincia di centro sinistra ha dapprima, nel 2008, miscelato e confuso “EcoLavori” con il Salone del biscotto e poi abbandonato la manifestazione. Questa scelta miope e sbagliata della Provincia lascia lo spazio oggi all’Amministrazione comunale di destra del Capoluogo di organizzare per la metà di ottobre in Cittadella una iniziativa che, sui temi delle energie alternative e rinnovabili, riprende parte dei contenuti di “EcoLavori”. L’Amministrazione comunale di Alessandria, notiamo per inciso, fino ad ora si e’ segnalata per iniziative assai negative sui temi ambientali: nel campo dei rifiuti urbani ha messo in discussione la raccolta differenziata e,per quanto concerne la qualità dell’aria, che vede Alessandria fra le peggiori città italiane, ha gestito con provvedimenti episodici e non strutturali l’inquinamento da polveri sottili e ozono.

Ci si domanda oggi come, di fronte alla rottura della maggioranza del governo Berlusconi e alla crisi del berlusconismo, la maggiore forza dell’opposizione, il Partito Democratico, non riesca ad aumentare i propri consensi e non sia in grado di presentare il progetto e il programma di una credibile alternativa per il governo del Paese. Per noi una delle ragioni si trova nel limite culturale che le vicende alessandrine bene evidenziano: l’incapacità di investire con coerenza in un modello di sviluppo nel quale la tutela dei beni comuni, dell’ambiente e del territorio, il recupero e il riuso dei materiali, il risparmio dell’energia e la promozione delle fonti rinnovabili, costituiscono gli elementi fondamentali di una migliore qualità della vita e di una nuova economia incentrata sulla sostenibilità. Più rispettosa ed attenta ai diritti delle future generazioni.
La differenza, insomma, che esiste tra una manifestazione innovativa, rivolta al domani e in grado di ricadute qualitative in termini di lavoro ed occupazione come “EcoLavori” e una normale e tradizionale fiera del biscotto.

Filippo Boatti, Claudio Lombardi

martedì 21 settembre 2010

Vendola: parliamo dei precari e non di schemi artificiali

“Democratici, puzzle senza futuro è chiaro che Berlusconi brinda” Vendola: parliamo dei precari e non di schemi artificiali
Faccio una proposta riformista: nel prossimo governo di centrosinistra assoluta parità di genere, ministri uomini e donne in egual misura  Appare oggi sul quotidiano La Repubblica, la seguente intervista al portavoce nazionale di Sinistra Ecologia Liberta’, Nichi Vendola:
ROMA – «Il centrosinistra puzza di naftalina, ha bisogno di prendere aria. E´ questo, alla fin fine, il mio programma, ciò che mi propongo. Perciò, chiedo scusa ai sofisti e ai sapienti della politica se non mi capiscono: la colpa è senz´ altro mia».
Falsa modestia, governatore Nichi Vendola?
«Non sono un grande esperto di politica, come è noto… Sarà per questo che non riesco proprio a capire la natura dello scontro tra Bersani e Veltroni, è preoccupante la disputa fra le persone quando non è chiara la sostanza politica del contendere».
Sta dicendo che lo scontro fra segretario ed ex segretario del Pd è tutto personale?
«Il riverbero di antiche contese di certo c´è. Ma, ripeto, io non ho strumenti, non lo capisco. Tutte le posizioni in campo “alludono” alla realtà e non ai problemi reali».
Ma la polemica fra Bersani e Veltroni sulle alleanze riguarda proprio il rapporto con la sinistra.
«Alleiamoci con i precari della scuola, allora. O parliamo della casa, del lavoro, della scuola. Delle donne. Lancio una proposta riformista: nel prossimo governo di centrosinistra assoluta parità di genere, ministri uomini e donne in egual misura».
Vendola non dovrebbe ritrovarsi può vicino al Nuovo Ulivo del segretario pd che al partito a vocazione maggioritaria di Veltroni, che taglia fuori la sinistra radicale?
«Sono schemi artificiali. Io voglio poter discutere delle cose vere, entrare nel merito. Il centrosinistra non ha capito quanto profonda sia la crisi della società, la sua offerta di cambiamento è apparsa agli italiani confusa e non percepibile. Una cultura conservativa, subalterna spesso al berlusconismo, con l´autoriproduzione dei propri ceti dirigenti».
Intanto Berlusconi brinda alle spaccature in casa pd.
«Se Berlusconi brinda è perché il Pd appare come un puzzle in cui ogni pezzo va per conto suo. C´è perfino qualcuno che flirta con Tremonti, scambiandolo per la medicina anziché per la malattia. Io lavoro perchè in quel puzzle entri il pezzo che manca, la visione dell´Italia del futuro. Nel mosaico di quest´Italia del frammento è il tassello del cambiamento che risulta assente. E a me, di politica, allora piuttosto piace discutere con Carlo Petrini, Gino Strada, la Boldrini e don Ciotti, Lorella Zanardo».
Vendola punta a fare a pezzi il Pd per ricostruire la sinistra, senza alcun interesse per il governo e la sconfitta di Berlusconi?
«Io, e lo dico rispondendo alle dure critiche che mi ha rivolto Eugenio Scalfari, ho sempre puntato a vincere la corsa per il governo regionale. E ho sempre vinto in Puglia. Sia con la destra unita nel 2005, sia nel 2010 con la destra divisa. Anche se mi è toccato sconfiggere il centrosinistra, alle primarie, prima ancora che il centrodestra. La sinistra non è impedimento per la vittoria del centrosinistra. Non è vero che si vince al centro. Al contrario, la sinistra è decisiva per la vittoria, a condizione che la smetta di aver paura del proprio popolo».
Punta quindi a rimettere in piedi la sinistra?
«Certo, ma io ormai faccio fatica ad appassionarmi alla contesa fra riformisti e radicali, a ragionare ancora in termini di massimalisti e moderati. Sono etichette che non contano più».
Ma alle primarie si presenterà sottoscrivendo prima un programma comune con Pd e alleati, come le chiedono la Bindi e Di Pietro?
«Di programma io ricordo quello in trecento pagine, nel 2008, partorito da un gruppo di superesperti chiuso in una stanza. Un´esperienza fallimentare. Il programma può essere l´affannosa ricerca di un minimo comune denominatore in un´alleanza. Oppure un grande processo democratico, alla ricerca del vocabolario, delle parole-chiave del popolo del centrosinistra. E´ dentro le primarie stesse che si costruisce il programma. E poi prima ci hanno spiegato che bisognava partire dalle alleanze, per primarie veramente democratiche. Ora che l´obiezione è smontata, ecco che si sposta il tiro: serve il programma, se no i gazebo non valgono. Mi aspetto presto il dietrofront. Ma non sarà che si sta cercando di affossare la candidatura di qualcuno?».
da Repubblica