mercoledì 17 agosto 2011

Caro Sindaco: che discutibile, ingannevole manifesto!


Egregio Signor Sindaco, come Lei ben sa la competizione politica, per quello che può permettere oggi con le restrizioni di spesa in atto ed una progressiva marginalizzazione dell’attività amministrativa, non sempre consente una corretta competizione di idee e strategie e, quindi, ciò che stiamo per dirLe, sarà giusto un esercizio retorico. Ma vogliamo comunque superare lo steccato e provare, una volta, a vedere se è possibile ragionare, oppure se bisognerà, come sempre, discutere da posizioni schematiche e/o strumentali.
Molto semplicemente non ci è piaciuto il manifesto che Lei, o i suoi collaboratori, ha / avete concepito quasi per celebrare i due anni dell’abbattimento dello storico ponte della Cittadella. Mettere in evidenza solo un'arcata più o meno ostruita da alberi (a sinistra nel manifesto), una placida visione del fiume con acqua cheta che digrada verso valle (al centro) e a destra i tubi in pressofusione, peraltro già visti in altre località (a destra), come simbolo di modernità, ci fanno supporre un prevalere dei suoi collaboratori rispetto al suo modo di sentire, solitamente non grezzo. Anche la vaga citazione cinematografica “Ieri, oggi, domani” ci pare fuoriluogo, in quanto – con la situazione di rischio non mutata dall’ingente spesa prevista per il nuovo ponte – sarebbe più appropriata un'inedita combinazione “Ieri, oggi, ieri” con l’aggravante dell’inganno dei cittadini. Pensa che non sia così? Liberissimo. Non coinvolga, però, un'intera cittadinanza in un'allucinazione collettiva che porterà ad identificare l’avvenuta sicurezza dalle alluvioni con un pontone in ferro, perennemente in manutenzione, carissimo per spese varie e ritardi e assolutamente non in linea con la storica Cittadella del 1728, uno dei pochi resti per ora sottratti alla barbarie distruttiva locale. Come Lei sa l'elenco è lungo: dalla Cattedrale duecentesca, alle varie chiese storiche distrutte, dalle mura, alle porte monumentali, per giungere fino alla Borsalino e a vari scempi pseudo-urbanistici operati in una città che avrebbe dovuto avere un centro omogeneo e ben conservato da poter vivere, ma anche da poter fieramente presentare ai visitatori esterni.
Risultato: l'ennesimo scempio perpetrato, e il mancato raggiungimento dell'obiettivo più importante, mettere davvero la città in sicurezza dalle alluvioni.

Cordialmente,
Sinistra Ecologia Libertà - Alessandria
17/8/2011

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