mercoledì 24 agosto 2011

[DOSSIER RIFIUTI] COME FABBIO E BOCCHIO HANNO DEMOLITO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN ALESSANDRIA


di SEL ALESSANDRIA

La comunicazione dello scorso luglio 2011 da parte del Presidente dell'Amiu, Piercarlo Bocchio, circa la decisione di smantellare definitivamente la modalità “porta a porta” nella raccolta dei rifiuti urbani cerca ancora una volta di spostare sul piano ideologico la difesa di una decisione che è indifendibile nei numeri e nella logica.
La ragione per cui la Giunta Fabbio ha deciso inopinatamente di abbattere il sistema di raccolta domiciliare dei rifiuti non sta certamente nella ricerca di riduzione dei costi ma risponde a logiche di “pagamento di cambiali” elettorali ed a scelte ideologiche espresse tra l’altro in netta controtendenza rispetto alla stragrande maggioranza delle Amministrazioni Locali anche governate dal Centro Destra in Regione Piemonte, nel Nord del Paese e financo nell’Italia intera.
E’ infatti noto a Bocchio, anche se omette volontariamente di citarlo, che l’intera Regione Piemonte, intesa come singole Amministrazioni Comunali, come Autorità d’Ambito, come Provincie, ovvero tutti i soggetti deputati alla pianificazione del ciclo dei rifiuti, sono sempre più orientati alla raccolta domiciliare dei rifiuti ritenendo tale metodo, sulla base di valutazioni scientifiche che a Bocchio non è agevole comprendere, l’unico in grado di assicurare il raggiungimento dei livelli di raccolta differenziata imposti dalla legge.
Oltre alla oramai famosa Città di Novara, citazione che non piace al centro destra locale, anche l’intera Provincia di Vercelli, compreso il Capoluogo, sta passando al famigerato porta a porta dopo che la stessa scelta è stata fatta da tutte le Provincie e le Città Piemontesi: tutti stupidi e solo nella Giunta Alessandrina i più intelligenti? Difficile da credere anche per Bocchio che per mestiere deve difendere l’indifendibile.
Ma a questa Giunta tra l’altro la legge interessa poco, tanto che, in assoluto spregio agli obblighi del Codice dell’Ambiente (art. 182 del D. Lgs 152/2006) che impone l’obbligo, per la raccolta dei rifiuti organici, di utilizzare sacchetti compostabili certificati, una delle “trovate” del Bocchio cumulativo (quello per intenderci Presidente e Direttore da tutte le parti) fu quella di dichiarare che non sarebbero più stati forniti i sacchetti biodegradabili e che si poteva utilizzare qualsiasi sacchetto perché “l’impianto ARAL è munito di rompisacchi” come se questa meraviglia tecnologica fosse l’unica in Italia (tutti gli impianti ne sono dotati) e se questo bastasse a dribblare la Legge!
Altre due scempiaggini tra le molte contenute nel comunicato: i costi ed il calo delle percentuali di raccolta differenziata.
Sui costi è stata a suo tempo illuminante l’audizione del Bocchio Presidente/Direttore in Commissione Ambiente quando ha candidamente ammesso che - se fosse proseguita la raccolta domiciliare - ARAL (la società che gestisce le discariche, di cui è ovviamente Presidente e Direttore) avrebbe portato i libri in Tribunale perché sarebbero mancati i rifiuti da smaltire in discarica o da far girare in impianti nati già vecchi. Ragion per cui ad AMIU è stato “caricato” il maggior costo della raccolta senza che potesse beneficiare dei minori costi di smaltimento come invece avviene in tutto il mondo civilizzato e non. Chiaro che i conti non tornano: anche i bambini sanno che i maggiori costi originati dalla raccolta domiciliare sono ampiamente recuperati dai minori costi di smaltimento (Novara ha ridotto il costo COMPLESSIVO di 1,2 milioni di euro/anno ed ha ridotto la TARSU/TARIFFA) ma se questo non può avvenire per non “disturbare” i costi di ARAL e gli investimenti poco accorti fatti dalla stessa Società, è evidente che AMIU va in sofferenza!
Ma la scelta della Giunta Fabbio è stata chiara e scellerata: affossare AMIU per poi privatizzarla (magari a favore dei soliti noti) ed invece rimpolpare ARAL, alla faccia degli obblighi di legge, della tutela dell’ambiente del recupero di risorse: contano i danè!
Che poi i conti non tornano comunque, anzi il buon Bocchio finge di dimenticare che è stato presentato, alla Commissione che presiede, ed approvato da questa maggioranza, il Piano Economico Finanziario triennale per il calcolo della TARIFFA da far pagare agli alessandrini e questo piano prevede una crescita smisurata dei costi di AMIU che passano da € 8.003.871 del 2008 (anno del famigerato buco addebitato alla precedente gestione di AMIU) a € 11.449.627 previsti per il 2012, cioè dopo aver smantellato la raccolta domiciliare: dove sono i risparmi visto che lo stesso documento della Amministrazione (pag. 25) prevede un aumento dei costi di AMIU per 3,5 milioni di Euro?
E dov’è il risparmio complessivo dell’intero sistema visto che il costo totale della gestione del ciclo dei rifiuti (raccolta più smaltimento) passa da 15,2 milioni del 2008 a 20 milioni nel 2012?
E come mai se la raccolta differenziata si può fare con gli stessi risultati anche rimettendo per strada quella marea di contenitori con cui stanno invadendo la Città, il costo di smaltimento (cioè la quota che intasca ARAL) passa nel periodo 2009 – 2012 da 4.852.692 a 5.373.290 Euro?
E dopo che Bocchio ci ha spiegato che nel porta a porta abbiamo una media di 4 operatori al giorno mentre con i cassonetti stradali scendiamo a solo 2 autisti, come mai non si riducono i costi e cosa si intende fare del personale che sarebbe evidentemente in “esubero”?
Tutti argomenti che Bocchio non si sogna nemmeno di affrontare perché sa che i numeri sono numeri e non sempre si riesce, come con il Bilancio del Comune, a truccarli, soprattutto quando si tratta di lavoratori e non di astratti capitoli di bilancio.
Finalmente ammette che la percentuale di raccolta differenziata è calata, anche se continua a giocare con i numeri: siamo oramai ben al di sotto del 48% strombazzato e lo dimostra non l’opposizione ma l’Osservatorio Provinciale Rifiuti ed il sistema Regionale di controllo e contabilizzazione dei flussi.
Bella forza: dopo anni che questa Giunta fa di tutto per demolire la raccolta differenziata è inevitabile che ci sia stato un calo e purtroppo non è finita qui: continuate nel forsennato disegno di rimettere i cassonetti in strada e poi confronteremo i risultati ed i cittadini capiranno che oltre agli aumenti della Tariffa già programmati dovranno pagare anche le sanzioni previste dalla legge nazionale e regionale.
Per la cronaca poi va ricordato a Bocchio che sin quando il sistema di conferimento delle raccolte differenziate è stato gestito da AMIU tutti i Consorzi di Filiera hanno pagato i corrispettivi più alti perché ad ogni analisi il materiale è risultato in prima fascia, cioè con meno del 6% di impurità, tanto che nel 2007 AMIU ha incassato oltre 1,2 milioni di euro dalla cessione di plastica, carta, vetro, metallo.
Ora che anche questa parte della gestione è passata ad ARAL l’impurità della plastica passa al 43%, come mai? Serve forse ad alimentare l’impianto di produzione del CDR?
Un’ultima osservazione: questa Giunta e questa Direzione di AMIU sarà chiamata a rispondere della scellerata scelta di SVENDERE contenitori ed automezzi di raccolta ancora perfettamente funzionanti e non completamente ammortizzati per cambiare, mossi da inconsulto furore ideologico, un sistema che aveva ampiamente dimostrato di funzionare e di essere stato capito, accolto, condiviso dai cittadini.

Sinistra Ecologia Libertà - Circolo di Alessandria

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